Grande attenzione viene posta sulla prevenzione delle infezioni crociate, a tutela della salute dei pazienti e degli operatori, mediante l’applicazione rigorosa di rigidi protocolli di disinfezione e sterilizzazione.
Le stanze e le unità operative vengono sanificate ad ogni appuntamento ed allestite con materiali monouso (copri testiera, aspirasaliva, bicchieri, tovaglioli, vassoi porta strumenti), le superfici di contatto rivestite con pellicole monouso.
Tutti gli strumenti utilizzati, a termine del trattamento vengono immersi in soluzioni decontaminanti, quindi lavati, e disinfettati in vasche ad ultrasuoni, risciacquati ed asciugati.
Terminate le procedure di decontaminazione, tutti gli strumenti vengono imbustati e sigillati per essere sterilizzati in apposite autoclavi di tipo B che sfruttando il vapore a pressione raggiungono temperature superiori a 134° e inattivano tutti i microrganismi (comprese le spore) anche di dispositivi cavi o porosi.
Nella radiografia digitale il film è sostituito da un sensore costituito da fosfori fotostimolabili. La sensibilità dei detettori digitali alla radiazione X consente una riduzione della dose al paziente di oltre 50% rispetto alla radiologia tradizionale.
Protezione delle pazienti durante la gravidanza
La dose stimata all’utero dovuta agli esami radiologici in campo odontostomatologico risulta sempre ampiamente inferiore al valore di 1 mSv, limite oltre il quale il D.Lgs. 187/00 considera la possibilità di procrastinare l’indagine diagnostica o, se non possibile, di informare la donna su eventuali rischi per il nascituro.
Utilizzando la tecnologia ultimamente disponibile, la dose alle gonadi dovuta da una panoramica o a esami intraorali estesi all’intera bocca o a TAC del cranio non eccede 0,005 mGy.
Riferimento bibliografico : “G.Zonca, E.Pignoli, C. Benetti, L. Paglia “La radioprotezione del paziente: Dosi a Confronto”. Il dentista moderno, novembre 2008: 62-78”